Officina Elettromeccanica Bortolin Gilberto
Mostra interna
Foto di Ernesto Villalta
Frequentando l’officina del signor Gilberto ho sempre provato un certo fascino per gli strumenti ed i materiali che venivano usati. Vecchi strumenti con evidenti segni d’usura, matasse di filo di rame lucenti come gioielli, carta dielettrica dall’aspetto diafano, tutto faceva percepire la sapienza di chi ci lavorava, abilità e perizia delle mani che si muovevano fra apparecchiature elettriche; e poi, la luce soffusa, l’odore di lubrificanti e di contatti elettrici bruciacchiati……Mi piace la ripresa ravvicinata perché permette di esplorare la trama degli oggetti, rendendo l’idea, a chi guarda l’immagine, di ciò che si prova toccandoli (quello che in fotografia si chiama Texture).
Sono sempre stato restìo a chiedere al signor Gilberto di fotografare la sua officina perché mi sembrava una persona troppo presa dalla serietà del suo lavoro per una attività di svago com’è per me la fotografia. Ma poi il signor Gilberto si è malato in modo grave ed ho capito che avrebbe apprezzato un mio lavoro fotografico. Infatti, prese con frenesia i suoi strumenti e me li espose decantandomene le doti, come se fossero suoi figli, si mise in posa fingendo di misurare con i multimetri i dati dei motori e mi raccontò le storie dei suoi interventi di riparazione più difficili.
Purtroppo il signor Gilberto, dopo pochi giorni, venne a mancare, la sua officina ora è dismessa, ma queste foto mi fanno sentire ancora le voci, i rumori, gli odori e le sensazioni tattili di questo posto.
Ho realizzato questo lavoro sperando di far percepire tutto questo attraverso le immagini anche a chi non ha mai frequentato l’Officina Elettromeccanica Bortolin Gilberto.
Maggio 2016
Ernesto Villalta